WE CAN: PROGETTO PILOTA DI EDUCAZIONE ASSISTITA CON GLI ANIMALI PRESSO LA REMS DI CAROVIGNO

RIEDUCAZIONE DEI PAZIENTI PSICHIATRICI AUTORI DI REATI. WE CAN: PROGETTO PILOTA DI EDUCAZIONE ASSISTITA CON GLI ANIMALE PRESSO LA REMS DI CAROVIGNO

                                           

Si è concluso positivamente, il progetto di intervento assistito con gli animali (pet therapy) realizzato presso la REMS (Residenza per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza detentive) di Carovigno (BR), vincitore del bando “INTERVENTI DI ANIMAZIONE SOCIALE CON ATTIVITA’ RICREATIVE DI CONTENUTO ESPRESSIVO VARIO”- SEZIONE STUDIO E SUPPORTO ALLA LEGISLAZIONE E ALLE POLITICHE DI GARANZIA DEL CONSIGLIO REGIONALE DELLA PUGLIA, che ha visto protagonisti i pazienti psichiatrici autori di reato ospiti della struttura.

Perché un progetto educativo che prevede il coinvolgimento di animali?

Dalle esperienze pregresse, è stato dimostrato che gli Interventi Assistiti con gli Animali oltre ad avere una valenza ricreativa e socializzante, possono avere efficacia nella rieducazione del detenuto/internato. Le Linee Guida Nazionali che disciplinano la materia, già recepite dalla nostra regione, sostengono che gli Interventi Assistiti con gli Animali sono un “intervento di tipo educativo che ha il fine di promuovere, attivare e sostenere le risorse e le potenzialità di crescita e progettualità individuale, di relazione ed inserimento sociale delle persone in difficoltà. L’intervento può essere anche di gruppo e promuove il benessere delle persone nei propri ambienti di vita, particolarmente all’interno delle istituzioni in cui l’individuo deve mettere in campo capacità di adattamento”. Il cane, in quanto essere sociale, è etologicamente privo del pregiudizio, tipico delle relazioni umani e naturalmente predisposto all’interazione sociale. Gli utenti entrano in una dimensione in cui smettono di essere la persona del passato e vengono apprezzati per quello che sono lì, in quel momento (qui e ora) con i loro attuali bisogni. Il primo beneficio apportato dalla presenza del cane è, quindi, il non giudizio. Fondamentale, affinché l’utente possa costruire il suo percorso verso l’autostima, l’autoefficacia, la possibilità di dimostrare la capacità di cambiare e possedere qualità diverse. Il cane si fa strumento di un processo di elaborazione dei vissuti e la persona può sviluppare un’identità sociale coerente, sottoponendosi ad un efficace percorso di crescita personale. Altri benefici apportati dall’intervento, sono stati il miglioramento dell’ambiente in cui si vive quotidianamente e dei processi di comunicazione e di relazione.

Tra gli obiettivi raggiunti, oltre alla rieducazione degli utenti, nell’ottica dell’insegnamento e apprendimento di condotte più sane ed adeguate al reinserimento nella società, vi è stata la possibilità di fornire competenze di base nell’educazione e gestione del cane. La relazione con il cane è stata un’occasione per acquisire responsabilità, gentilezza, empatia verso gli altri, migliorare il livello di autostima e di autoefficacia, ridurre l’aggressività, stress, frustrazione, stati d’ansia ed aspetti depressivi, favorire il contatto con le proprie emozioni, riconnettendosi alla propria identità e alla propria storia personale, migliorare il senso di responsabilità e capacità di accudimento e determinare miglioramenti, anche, da un punto di vista motorio.

Il progetto, realizzato dall’équipe multidisciplinare de LA CODA DI ULISSE E.T.S. impresa sociale composta da: Anna Maria Sisto, Pedagogista, Referente di intervento, Venere Rotelli, maestra d’arte, attrice ed animatore socio-sanitario, Coadiutore del Cane, Anna Morelli, Medico Veterinario esperto in IAA e da Paco, cane meticcio co-terapeuta. Supervisore del Progetto Michela Romano, Psicologa Psicoterapeuta, Presidente di GEA E.T.S. Centro studi per gli IAA.

Gli incontri hanno visto, inoltre, la presenza di Marica Caputo, Terapista della Riabilitazione Psichiatrica, e Marika, Leozappa Psicologa, interne alla struttura.

Vi è l’interesse da parte della Direzione sanitaria della REMS, di voler riproporre il medesimo progetto ad altri utenti della struttura, dando la possibilità a questi ultimi di poter acquisire oltre delle specifiche competenze spendibili fuori, una volta acquisito lo status di libertà, anche la possibilità di un orientamento e di formazione professionalizzante per un inserimento lavorativo, nell’ottica degli obiettivi di inclusione e di risocializzazione dei detenuti, promossi dal Garante.

Il progetto è stato realizzato grazie al contributo economico di Piero Rossi, Garante dei diritti delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà Regione Puglia, (AVVISO – DD 33 prot. n.28812 del 29/10/2019) e grazie alla volontà del Direttore della REMS, Dr. Antonio Frascaro e del Presidente della Cooperativa Pegaso Franco De Biasi. Si ringraziano, inoltre, Giuseppe Del Grosso, Ufficio del Garante della Regione Puglia, Eugenio Russi ed Antonio Miccoli, medici psichiatri, Filomena Uggenti, assistente sociale e Francesco Potenza, coordinatore infermieristico della cooperativa Pegaso.

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