La relazione che aiuta… Alcuni momenti di un percorso di I.A.A. individuale
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La relazione che aiuta… Alcuni momenti di un percorso di I.A.A.
individuale
Come più volte evidenziato, la parola chiave negli Interventi Assistiti con
gli Animali (Pet therapy) è la relazione.
L’agente del cambiamento, infatti, non è l’attività in sé (es. gioco della
pallina) ma la relazione che si viene a creare tra gli “attori” presenti sul
setting: referente, utente, animale e suo coadiutore, con l’ausilio delle
attività proposte. In tali attività, l’animale media nella relazione in quanto
la sua interazione è autentica e fornisce al referente l’aggancio per
costruire le basi per la relazione d’aiuto.
L’animale contribuisce a creare una situazione di benessere psicofisico
che si attiva attraverso canali comunicativi esclusivi e privilegiati fatti di
gesti, espressioni del volto, tono della voce, ritmo. Il linguaggio emotivo
che si focalizza, appunto, sulla relazione.
Uno degli obiettivi, per tanto, è traslare i benefici effetti della relazione
con gli animali ai rapporti umani, ai contesti di vita (l’animale come ponte
che permette all’utente di contattare le sue risorse e veicolarle nella sua
quotidianità).
Ma quali sono i fattori di terapia favoriti dal cane in un setting
riabilitativo?
Il cane non evoca nulla riguardante la relazione con gli umani
(delusione, giudizio, condanna) ed offre una relazione pulita;
il cane, dato che utilizza e capisce solo il linguaggio analogico rende
univoca la comunicazione, tagliando fuori doppi messaggi,
paradossi, insincerità;
con la sua bellezza e armonia psicofisica, é una specie di metafora
terapeutica di una vita equilibrata e piacevole;
come un bio-feedback vivente, evidenzia le tensioni e gratifica la
distensione;
ponendosi come oggetto di cura e di attenzione, permette alla
persona di sviluppare il senso dell’alterità e di sentirsi necessaria ed
efficace;
in quanto corpo, permette di lavorare sulla corporeità in genere;
in quanto corpo in movimento induce e facilita un'infinità di esercizi
psicomotori e può migliorare le distorsioni della propria immagine
corporea
incoraggia la socializzazione;
restituisce un feedback di rinforzo e di assertività
E’ importante sottolineare che gli I.A.A. garantiscono l’approccio bio-
psico-sociale che, attraverso strumenti come l’ICF (Classificazione
Internazionale del Funzionamento, dalla Disabilità e della Salute),
consente di evidenziare l’unicità e la globalità della persona e non della
malattia/disturbo, puntando sullo sviluppo delle sue abilità e su un
contesto ambientale favorente. Il che significa riuscire a spostare lo
sguardo da ciò che a una persona manca a ciò che possiede e può
sviluppare al meglio.
Bibliografia
Cavedon L. – 1° Convegno internazionale “Sono adulto! Disabilità. Diritto
alla scelta e progetto di vita” – 4 e 5 marzo 2016
Cavedon L. – “Interventi assistiti con l’animale”, Erickson, 2017
Anna Maria Sisto Educatore Professionale Pedagogista, Esperto in Interventi Assistiti con gli Animali